domenica 15 novembre 2015

Il clan Mazzarella fu sgominato illegalmente?


La polizia e i carabinieri si fecero aiutare dai "Servizi". E' quanto emerge leggendo il documento numero 3 della nota informativa del SISMI, scritta per il Parlamento intorno alla fine del 2006. Arrestare le persone grazie ai "Servizi" è però illegale. Lo dice la legge sui servizi segreti, anche la più recente del 2007, la quale esclude in maniera assoluta che i magistrati possano dipendere dai "Servizi". Invece è accaduto almeno in due occasioni che gli arresti fossero portati a termine "con il contributo" - recita il testo - di SISMI e SISDE (oggi AISE e AISI). Ci riferiamo all'operazione del 23 febbraio 2006 allorché furono scoperti e arrestati, "con il contributo del SISDE", dei camorristi del clan Mazzarella che operavano con dei criminali ucraini; e all'arresto nel leccese, sempre "con il contributo del SISDE", il 22 febbraio 2006 del latitante Tommaso Montedoro. Le parole della relazione lasciano supporre, non tanto a un'informazione fornita dai "Servizi", ma a un loro concorso diretto nelle indagini. Ciò è vietato e fece scandalo l'ipotesi che per le indagini sull'omicidio di Marta Russo negli anni '90 la polizia potesse essersi avvalsa di strumenti del SISDE. Il Copasir (che allora si chiamava Copasis) interpretò così la legge nella relazione del 3 novembre 1999: "Nessun rapporto diretto può intercorrere tra autorità giudiziaria e servizi di informazione e sicurezza. Gli organi cui questi ultimi possono rapportarsi debbono invece essere, necessariamente ed esclusivamente, quelli della polizia giudiziaria. Per altro, la collaborazione che deve intercorrere tra servizi e polizia giudiziaria riveste carattere eminentemente informativo: i servizi di sicurezza, nelle forme viste sopra, mettono a parte la polizia giudiziaria dei fatti e delle circostanze acquisiti nell'esercizio della propria attività che ritengano integrare fattispecie di reato." Il titolo del quotidiano La Stampa di allora fu: "Stop alle inchieste con gli 007". E invece pare che ci risiamo.

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