martedì 17 novembre 2015

Archivio Mitrokhin, tre funzionari della Farnesina rischiarono il posto


Tre funzionari di Stato "di medio livello" rischiarono il licenziamento per la loro appartenenza al KGB. E' quanto i parlamentari seppero nel 1999 poco prima della pubblicazione dell'archivio Mitrokhin, un dossier con i nomi delle spie del KGB russo in Italia. Lo comunicava la relazione del Copasis del 9 febbraio 2000, la quale specificava che due funzionari furono salvati da una nota di un dirigente della Farnesina e del vicepresidente del consiglio, i quali dettero conto della "piena affidabilità" dei funzionari stessi. Un terzo, invece, aveva già smesso di lavorare sui documenti riservati dal 1997. Ma altri due nomi del dossier Mitrokhin rivelarono la presenza di spie del KGB proprio all'interno del Sismi. Uno è Polatov (rapporto Impedian 9), alla cui identità il Sismi non seppe risalire, l'altro è una certa Iris (rapporto Impedian 177), spia cecoslovacca assunta dal Sismi nell'agosto del 1978 e poi processata negli anni '90. Nell'archivio Mitrokhin il Sismi scoprì inoltre alcuni parenti di agenti segreti italiani, che non vennero licenziati su consiglio del Cesis. Trovò, ancora, 23 agenti del KGB che potevano costituire un pericolo per la sicurezza nazionale, ma non eseguì su di loro alcuna azione di controspionaggio. La causa fu l'apertura dell'inchiesta giudiziaria sul dossier. Sempre il Sismi, a cui venne inizialmente recapitato tutto il materiale, scoprì la presenza di 34 uomini politici. Su di essi tuttavia non prese provvedimenti per non interferire nell'attività istituzionale. La situazione era quindi molto seria, ma l'atteggiamento che tennero i nostri organi di sicurezza desta molte perplessità.

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