sabato 28 novembre 2015

Base Conero: non era un punto chiave della Nato


La base del Monte Conero non era uno dei comandi principali della Nato in Italia. Uno dei lettori del mio blog aveva ipotizzato che "Base Conero" fosse stata costruita insieme a quella del monte Moscal e di Mondragone. Questo sarebbe avvenuto dopo l'accordo bilaterale del 1954 tra Italia e Stati Uniti. Ma da un articolo del quotidiano La Stampa del 15 luglio 1990, che parlava appunto della base di Mondragone, si evince che quest'ultima era effettivamente collegata al monte Moscal, però il terzo comando si trovava a Roma, nelle caverne Santa Rosa. Mondragone, Moscal e Santa Rosa erano i punti chiave delle telecomunicazioni della Nato in Italia, con collegamenti fino in Grecia e Turchia. Lo chiamavano il "Fronte sud", e l'Italia pare che fosse l'anello debole del sistema. Lo affermavano sia il libro della spia della Cia Rositzke, sia l'articolo del quotidiano La Stampa del 1990, a firma di Gianni Bisio e intitolato "Obiettivo russo". Anche dopo la caduta del muro di Berlino, il GRU, lo spionaggio militare sovietico, cercava infatti di entrare in possesso della chiave per decodificare le comunicazioni Nato. Victor Dimitriev e l'italiana Maria Antonietta Valente ci erano quasi riusciti. La guerra fredda non era affatto finita. Ma le due spie russe vennero arrestate. Nel 1996 la base di Mondragone venne abbandonata. Il 24 novembre 2015, infine, in seguito ai reportage del giornalista Sergio Nazzaro, la senatrice del Movimento 5 Stelle Vilma Moronese ha presentato un'interrogazione al Senato per chiedere che la ex base di Mondragone sia salvata dal degrado. Resta invece intatto il mistero sul Conero. Quale ruolo ebbe quel tunnel anti-atomico di Ancona? Era una di quelle che Bisio chiamava "basi" o "siti sensibili che osservano l'attività avversaria"? Oppure non faceva proprio parte della Nato?
La mappa delle basi Nato in Italia, Grecia e Turchia presente all'interno della Base di Mondragone. Dov'è la base del Conero?

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